Come nasce la "Fondazione Enrico ed Enrica Sovena"
Alla fine degli anni Ottanta vengo invitato a casa degli amici
Enrico ed Enrica Sovena per una conversazione informale: si
sarebbe discusso del destino di tutti i loro averi "post
mortem".
Sono pregato di accettare accanto al ruolo di Consigliere
anche quello di esecutore testamentario, una fiducia per così
dire ereditaria, per aver svolto in passato lo stesso ufficio
nei riguardi di altri loro stretti parenti.
E' proprio in quella occasione che nasce l'idea nei coniugi
Sovena di promuovere, accanto ad altre opere di bene con diversa
finalità, anche una Fondazione destinata ad aiutare
nella formazione scientifica e professionale "post lauream",
giovani studiosi nelle varie branche della Medicina e Chirurgia,
e della ricerca biologica in particolare farmacologica.
Poco tempo dopo Enrica Tansini Sovena veniva a mancare. Rimaneva
al coniuge superstite il compito di perfezionare l'idea iniziale
della costituenda Fondazione, e di attuare nello stesso tempo
anche le altre volontà testamentarie espresse dalla
consorte innanzi tempo scomparsa.
Enrico Sovena sviluppa un abbozzo degli scopi e dello statuto
della Fondazione dopo attente indagini conoscitive, documentandosi
presso esperti e amici già creatori di altre Fondazioni.
Nel giugno del 1990 riesce a varare presso il Notaio Monaco
l'Atto Costitutivo della "Fondazione Enrico ed Enrica
Sovena".
Contemporaneamente attraverso gli uffici dell'avvocato Antonio
Catalano inizia le pratiche necessarie per il riconoscimento
giuridico della Fondazione e la sua configurazione ad "Ente
Morale".
Nello stesso tempo, ottemperando alle altre disposizioni testamentarie,
Enrico Sovena deve individuare dove indirizzare più
proficuamente il lascito precostituito dalla consorte e genericamente
destinato a opere di bene della Chiesa.
Vengono esaminate con lo scrivente diverse possibilità.
Alla fine la scelta cade sul Collegio di "Villa Nazareth"(1),,
istituzione fondata dal Cardinale Tardini i cui scopi e finalità
erano complementari e integrati con quelli delineati dalla
"Fondazione Enrico ed Enrica Sovena" da poco costituita.
La mia conoscenza con il Presidente di "Villa Nazareth",
S.E. il Cardinale Achille Silvestrini, consente di avviare
colloqui diretti con Enrico Sovena, che trova congeniali al
suo pensiero e a quello della consorte defunta le opere umanitarie
dell' Istituzione ecclesiastica. Viene così resa definitiva
la collocazione del lascito, che sarà curata "post
mortem" dal sottoscritto in qualità di esecutore
testamentario.
Non cessa qui l'anelito di Enrico Sovena verso le opere umanitarie.
Il suo interesse a sostenere e vivacizzare opere di bene è
sempre vivo ed acceso durante questi anni.
E' così che istituisce una borsa di studio in ricordo
della consorte "Enrica Tansini" a Cremona sua città
natale, borsa che ha come temi la "Storia di Cremona"
e la "Storia dell'arte cremonese", ed è rivolta
pertanto a laureati in Lettere e Filosofia, Storia, Architettura,
Ingegneria etc.
Alcuni anni prima della sua scomparsa, ad una mia richiesta
di vagliare un progetto umanitario sempre rivolto ai giovani,
"progetto rigorosamente pensato" da un mio collega
il prof. Bruno Silvestrini, Enrico Sovena porge un attento
ascolto: crede nell'iniziativa e provvede al suo finanziamento
iniziale.
E' la nascita di "Noopolis"(2),
istituzione che oggi è distinta in due branche (Associazione
e Fondazione) e che ha creato una banca dati "Borse di
Studio" collegata alle Università in grado di
auto-finanziarsi per svolgere altre molteplici attività
umanitarie.
Dopo queste designazioni Enrico Sovena si occupa prevalentemente
della Fondazione. Provvede alla sua dotazione finale con attotestamentario(3)
lasciando alla Fondazione - salvo un legato al Comune di Orvieto(4),
sua città natale - tutti i suoi beni.
La prematura scomparsa di Enrico Sovena il 18 dicembre 1990
non consentirà al Fondatore di vedere realizzata l'erezione
ad "Ente Morale" della sua Fondazione.
Il traguardo prefissato verrà raggiunto alla fine del
1993.
L'attività della Fondazione potrà decollare
nella sua pienezza nel 1994 solo dopo l'espletamento di tutte
le volontà testamentarie e delle necessarie pratiche
burocratiche.
Dario Piccinelli
Presidente della "Fondazione Enrico ed Enrica Sovena"
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NOTE
1) Villa Nazareth
è la sede della Fondazione "Comunità Domenico
Tardini" Onlus. E' un collegio che nasce dal progetto
del Cardinale Domenico Tardini di valorizzare giovani talenti
privi di mezzi economici, offrendo loro una formazione culturale
in ogni ramo dello scibile con una proposta di vocazione alla
testimonianza cristiana nella società. Il collegio
accoglie ogni anno gratuitamente tramite concorso gli studenti
di ambo i sessi dopo la maturità. In una fase successiva
"post lauream"viene seguito il loro inserimento
nel mondo del lavoro o la loro ammissione a specializzazioni
presso le più qualificate organizzazioni nazionali
ed internazionali.
Il collegio universitario "Comunità Domenico Tardini"
Onlus è riconosciuto dal M.U.R.S.T.
Villa Nazareth Via Domenico Tardini,
35 - 00167 Roma
tel +39-06666971 - fax 066621754 - e-mail ftardini@tin.it
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2) Il progetto di "Noopolis",
fonte di animate discussioni di un gruppo di amici di varia
estrazione (docenti universitari, professionisti, rappresentanti
del mondo pubblico e privato) tutti desiderosi di creare un'
opera umanitaria organica e duratura, avrebbe potuto essere
realizzato molto tempo prima. Non trova sufficiente credibilità
e soprattutto finanziamenti fra gli addetti. Non decolla.
Ciò che non era riuscito a questo gruppo di amici,
certamente non sprovvisti di possibilità finanziarie
bensì sprovvisti di una sicura volontà, viene
invece subito realizzato con spontaneità dal professor
Sovena che provvede immediatamente con un sostanzioso stanziamento:
nasce "Noopolis".
"Noopolis" Via Domenico
Tardini, 35 - 00167 Roma - tel./fax 0039-6-6633103
internet http://noopolis.cpr.it - E-mail Noopolis@flashnet.it
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3) Da atto testamentario
Omissis…
"Il sottoscritto Enrico Sovena, nato a Orvieto il 22-2-1904,
residente in Roma in Via Giacinta Pezzana 13, espressamente
revocando ogni disposizione anteriore, dispone che per il
caso di sua morte venga nominata sua erede universale la erigenda
Fondazione "Enrico ed Enrica Sovena". Tale fondazione
avrà lo scopo di istituire annualmente una o più
borse di studio per consentire a laureati in medicina e chirurgia
ed, eventualmente in altre discipline sanitarie, di completare,
perfezionare ed approfondire i propri studi e ricerche in
medicina e chirurgia. Nomino Presidente della Fondazione "
Enrico ed Enrica Sovena " il Prof. Dario Piccinelli,
nato a Brescia il 18-9-1923, operante presso la Università
di Roma, residente in Via Asmara 9b Roma. Nomino inoltre miei
esecutori testamentari il predetto Prof. Dario Piccinelli
e, in caso di suo impedimento, il Prof. Francesco Gesmundo,
residente in Roma, Via Lemonia 205, e il Dott. Elio Giambelli,
residente in Roma Via Giacinta Pezzana 131. Le borse di studio
verranno attribuite da una Commissione formata dal Prof. Dario
Piccinelli, presidente della Commissione stessa, e da tre
membri laureati in medicina e chirurgia, in base a valutazioni
di titoli e pubblicazioni. Una borsa di studio desidero che
venga assegnata ogni tre anni ai sanitari dell'ospedale civile
di Orvieto".
Omissis … (Torna
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4) Da atto testamentario
Omissis…
"Lego al Comune di Orvieto, con l'onere di provvedere alla
manutenzione della tomba di famiglia Sovena, situata nel Cimitero
di Orvieto, la mia collezione di quadri, statue, tappeti e mobili
antichi e di marmo esistente nelle mie abitazioni di Roma (Via
Giacinta Pezzana 13) e di Orvieto (Via del Popolo 27) e di Fregene
(Via Castiglioncello 11), nonché libri e riviste non
scientifiche di mia proprietà da destinarsi alla Biblioteca
municipale di Orvieto, a condizione che entro e non oltre due
anni dall'apertura della successione il sopradetto Comune provveda
a raccogliere e ad esporre quanto sopra menzionato in uno o
più edifici in Orvieto per consentirne la visione al
pubblico. Nei locali a ciò adibiti dovrà essere
esposta la dicitura "Dono del Prof. Enrico Sovena alla
sua amata città"
Omissis… (Torna
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N.B.
A inventario ultimato il prof. Sovena lega alla sua città
natale un cospicuo patrimonio artistico comprendente oltre
120 quadri, 13 sculture in bronzo, marmo, legno e creta, 26
tappeti persiani, mobili antichi e porcellane cinesi.
Fra le sculture in bronzo vanno segnalate "L'atleta"
di Francesco Messina, il "Ritratto della moglie"
di Dossena, e alcuni bronzetti di Miranda.
Tra i pittori moderni vanno segnalati Cascella, Omiccioli,
Enotrio, Trombadori, Guttuso, Mafai, Aceto. Ma compaiono anche
un De Nittis, un Manet, un Silvestro Lega, nonché alcuni
quadri del '600 e del '500 tra i quali emergono una "Deposizione
di Cristo" di scuola bolognese, una "Vergine e i
3 Magi" del 1600, e una tela del '500 attribuita al Cardellino.
Notevoli sono alcuni antichi mobili lombardi che si rifanno
al "Maggiolini".
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